Geschichte und Gegenwart der deutschen Sprache

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Geschichte und Gegenwart der deutschen Sprache Lingua tedesca I

Il tedesco appartiene alle lingue germaniche, che è una sottofamiglia delle lingue indoeuropee. Le lingue germaniche sono soprattutto quelle scandinave, l'inglese, il nederlandese e il tedesco. Il tedesco di oggi si è formato in un lungo processo dal medioevo fino ai nostri giorni. Ma lo sviluppo della lingua non è certamente finito qui: ogni lingua, anche il tedesco, continua a cambiare col tempo. Il tedesco fra due-trecento anni non sarà più quello di oggi, cambierà il vocabolario, l'ortografia, ma cambieranno sicuramente anche delle strutture grammaticali!

Sprachgeschichte Warum existiert die deutsche Sprache? Mit welchen Sprachen ist sie verwandt? Warum hat sie bestimmte Charakteristika? - Warum sagt man auf Englisch “apple” und auf Deutsch “Apfel”? Warum steht z.B. das Prädikat oft am Satzende?

Indogermanische Sprachen

Periodisierung Grimm (1822) Althochdeutsch (ahd.) 600-1100 n.Chr. Mittelhochdeutsch (mhd.) 1100-1500 n.Chr. Neuhochdeutsch (nhd.) ab 1500 n.Chr. Alto tedesco antico Alto tedesco medio Alto tedesco moderno

Periodisierung Wilhelm Scherer (1868) Althochdeutsch 750-1050 n.Chr. Mittelhochdeutsch 1050-1350 n.Chr. Frühneuhochdeutsch 1350-1650 n.Chr. Neuhochdeutsch nach 1650 n.Chr. Alto tedesco antico Alto tedesco medio Alto tedesco protomoderno Alto tedesco moderno

Evoluzione della lingua tedesca Periodo predocumentario: Voralthochdeutsch (pre-altotedesco): lingua parlata: fitti scambi culturali e linguistici tra romani e tedeschi . Es: dal latino speculum → ted. Spiegel; dal latino mercatum → ted. Markt; dal latino fenetra → ted. Fenster. 4 periodi: Althochdeutsch (altotedesco antico): 750 - metà XI sec. - lingua parlata: popolo → dialetti degli antichi gruppi germanici (Stӓmme); clero → latino; - lingua scritta: artificiale, non unitaria, commistione dei dialetti centro-meridionali e di espressioni di origine latina (non esistevano regole grammaticali e ortografiche). Mittelhochdeutsch (medio altotedesco): seconda metà XI - metà XIV sec. - lingua scritta: lingua delle corti (elitaria, con caratteri piuttosto unitari, ma ancora su base dialettale. Prevalenza dell’influsso francese). Nascita della letteratura tedesca (Gottfried von Straβburg, 1210; Wolfram von Eschenbach, 1210. Ancora nessuna regola ortografica. Frühneuhochdeutsch (primo neotedesco): seconda metà XIV - metà XVII sec. - lingua scritta: livellamento delle forme, basi della lingua unitaria. Sviluppo socio-culturale, nascita di nuovi ceti, invenzione della stampa a caratteri mobili (Gutenberg, 1450), traduzione della Bibbia in tedesco (Lutero, 1522 -1534). Sostantivi con la maiuscola. Ortografia variabile. Neuhochdeutsch (neotedesco) = tedesco moderno: seconda metà XVII → - prima grammatica completa lingua tedesca (Schottel, 1641); Duden, (dizionario completo dell’ortografia tedesca, 1880), fratelli Grimm (Deutsche Grammatik, 1819-44, e Deutsches Wörterbuch, dal 1854). Riforme ortografiche: 1876, 1901, 1996-98, 2006. Fonte: Saibene

I due processi di distacco del germanico dall’indoeuropeo, compiutosi con grande lentezza attraverso i secoli e definitosi verso il 500 a.C., sono: - La prima rotazione consonantica (scoperta dal filosofo tedesco Jakob Grimn) e la legge di Verner (scoperta dal filosofo danese Karl Verner). La seconda rotazione consonantica.

La legge di Grimm e la legge di Verner: I rotazione consonantica La legge di Grimm e la legge di Verner sono delle leggi fonetiche che caratterizzano l'evoluzione del germanico dall'indoeuropeo. Si parla di leggi in quanto fenomeni regolari avvenuti in maniera sistematica in presenza di un contesto fonetico specifico e di evoluzione diretta dall'indoeuropeo al germanico comune. L'indoeuropero occidentale aveva tre serie di occlusive: •sorde: p t k kw •sonore: b d g gw •sonore aspirate: bh dh gh gwh

La legge di Grimm (o prima rotazione consonantica o Erste Lautverschiebung) prevede i seguenti cambiamenti: Le occlusive sorde diventano spiranti sorde (f th h hw) le occlusive sonore diventano occlusive sorde (p t k kw) le occlusive sonore aspirate diventano spiranti sonore (b' d' g') (in inizio di parola o dopo nasale diventano invece occlusive sonore (b, d, g)) La legge di Grimm spiega delle variazioni costanti tra le parole di diverse lingue indoeuropee. Per esempio La 'p' latina (o italiana) corrisponde spesso alla 'f' inglese o tedesca proprio per questa legge, mentre 'k' (scritto 'c') diventa 'h': piscis - pesce - fish cordis - cuore - heart La legge di Verner Successivamente alla prima rotazione consonantica si ha un'evoluzione ulteriore delle spiranti sorde (derivate dalle occlusive sorde) che (quando non sono iniziali di parola e quando non sono immediatamente precedute dall' accento) si sonorizzano in b' d' g' g'w (spiranti sonore) confondendosi con quelle derivate dalla occlusive sonore aspirate. Per questo al latino pater corrisponde in gotico fadar e non fathar.

La seconda rotazione consonantica: il fenomeno parte dalla zona meridionale e si estende a nord, indebolendosi nella zona centro-occidentale chiamata “ventaglio renano” (der rheinische Fächer). Si tratta di un’area percorsa da varie isoglosse (confini linguistici) a forma di “ventaglio”, che costituiscono le tappe in cui man mano la rotazione si indebolisce e scompare. La zona in cui questo fenomeno si esaurisce è più o meno tra la Mosella e il Reno. Infatti a Francoforte, nel dialetto assiano (francone renano), non si dice Apfel, ma Appel: qui non si è verificato il passaggio /pp/ > /pf/.

Geschichte und Gegenwart der deutschen Sprache I 750-1050: l'"Althochdeutsch" - tutto iniziò con Carlo Magno

Althochdeutsch Lo sviluppo della lingua tedesca iniziò con Carlo Magno che per accelerare la cristianizzazione dei popoli germanici, incaricò i monaci a creare dei testi in un linguaggio comprensibile in tutte le parti dell'Impero. I popoli germanici dell'epoca parlavano delle lingue o dei dialetti che avevano la loro origine nella lingua indoeuropea. Il clero scriveva e parlava il latino, lingua che la gente comune non comprendeva. Questa è la lingua più importante perché è portata da una classe intellettuale. Nel Sacro Romano Impero la classe intellettuale era quella dei monaci, gli unici che salvarono la cultura latina. L'ordine più importante è quello dei benedettini sia maschili, che femminili. È l'esigenza dei monaci di portare tra le classi medie la religione, rendere dunque la lingua comprensibile al ceto medio. I Germani erano analfabeti erano barbari e dunque erano abili nel saccheggiare, ma quando passarono dalla fase nomade a quella di insediamento, i capi delle città avevano bisogno di scrivere leggi e chiamarono così i monaci, l'Althochdeutsch fu creato da loro. La lingua dei germanici era molto limitata, parlavano numerosi dialetti, la lingua parlata dal popolo era la Mundart (sinonimo di Dialekt).

I monaci amanuensi furono coloro che svilupparono questa lingua usata solo in ambiti religiosi intorno al 1100 e che conteneva molti elementi dei dialetti meridionali della Germania mescolati con espressioni latine. Non esistevano ancora regole grammaticali e ortografiche, la struttura sintattica della frase era libera. Non c'erano gli articoli e i pronomi personali, i tempi usati erano solo due: Präsens e il Präteritum. In tedesco prima vi era l'accento fisso come l'italiano di oggi, mentre nel tedesco odierno l'accento non cambia è sempre sulla prima, z.B. ich arbeite. La nuova lingua "Althochdeutsch" che si stava sviluppando in questo modo fino alla fine dell'undicesimo secolo era una lingua fortemente artificiale, usata solo in ambiti religiosi che conteneva molti elementi dei dialetti meridionali della Germania mescolati con espressioni derivati dal latino. Non esistevano ancora regole grammaticali e ortografiche e la struttura sintattica della frase era libera. Inoltre non c'erano ancora gli articoli e i pronomi personali (in cambio era più articolato il sistema delle declinazioni: influsso del latino) e i tempi usati erano solo due: il presente e il passato ("Präsens" e "Präteritum"). Ma proprio questi limiti e la mancanza di norme vincolanti doveva rendere l'uso della lingua e in particolare la lettura dei testi molto faticosa. Il lessico era ancora poco sviluppata e non permetteva molte sfumature espressive.

I primi testi della lingua tedesca che conosciamo sono stati scritti in Althochdeutsch (vecchio alto-tedesco, periodo tra il 750 e il 1050). Per un tedesco medio di oggi sono assolutamente incomprensibili, sembrano dei testi di un'altra lingua. Tutto lo sviluppo della lingua tedesca iniziò con Carlo Magno. Per accelerare la cristianizzazione dei popoli germanici Carlo Magno incaricò monaci e saggi a creare dei testi in un linguaggio comprensibile in tutte le parti del suo grande impero. I popoli germanici dell'epoca parlavano delle lingue e dei dialetti che avevano la loro origine nella lingua indoeuropea dalla quale provengono molte lingue dell'Europa di oggi. Il clero dell'epoca parlava e scriveva invece in latino che il popolo non capiva. Carlo Magno convertì la Sassonia al Cristianesimo, ma in modo cruento. Egli divise le terre della Sassonia, la quale era pagana, tra i Cattolici, cosicché i Pagani si convertissero alla religione cristiana. I Cristiani possedevano le terre, mentre i Pagani erano solo i braccianti. Carlo Magno è una figura centrale dal punto di vista culturale tedesco, perché fece raccogliere testi antichi latini e germanici. Quattro anni dopo la sua morte, suo figlio Ludovico il Pio, il quale era di una religiosità rigida, radunò tutti i testi pagani alla corte di Aquisgrana e fece un gran falò. Alcuni testi pagani dell'Althochdeutsch ci sono pervenuti grazie ai monaci. L'abate di Merseburgo conservò l'Edda, ritrovata in Islanda, ora conservata al museo di Copenaghen.

Ahd.: Schriftliche Textsorten Inschriften (Runen, Lateinisch) Glossen (Einzelglossen, Glossare) Einzelwörter (Beischriften) Übersetzungstexte (Interlinearversionen, interlinearartige Übersetzungen, freie Übersetzungen) Umdichtungen Dichtungen, Prosadenkmäler

Geschichte und Gegenwart der deutschen Sprache I 1050-1350: il “Mittehochdeutsch”

I poeti più importanti di quest'epoca contribuiscono a rendere la lingua tedesca più fluida, articolata e sofisticata, sono loro che segnano l'inizio della letteratura tedesca. La lingua tedesca incomincia a prendere il posto del latino anche nei documenti amministrativi, giuridici e medici al posto del latino. I poeti più importanti dell'epoca che contribuiscono a rendere la lingua tedesca più articolata e sofisticata sono Hartmann von Aue, Wolfram von Eschenbach e Walter von der Vogelweide. Sono loro che segnalano l'inizio della letteratura tedesca. Ma anche nei documenti amministrativi, giuridici e medici.

Per quanto riguarda il lessico ci sono molte nuove forme dell'infinito in "ieren" (parieren, parlieren, hausieren). Più avanti si sviluppano gli concetti astratti usando le desinenze "heit", "keit", "nis" e "ung". Appare il nuovo suono "sch" che si sviluppa dal più antico "sk" e si usano in modo crescente articoli e pronomi, le declinazioni invece si indeboliscono. La struttura della frase diventa più complessa, nella letteratura dell'epoca si usano sempre di più i tempi composti (Perfekt, Plusquamperfekt), appare la forma passiva e il futuro. Dall'altra parte non esisteva ancora nessuna regola per l'ortografia, i scrittori non si preoccupavano minimamente di questo aspetto. Poteva benissimo capitare di trovare in un testo varie forme ortografiche della stessa parola.

I progressi rispetto al più arcaico "Althochdeutsch" (vecchio alto-tedesco) sono notevoli, nonostante ciò anche il medio alto-tedesco è ancora molto lontano dal tedesco moderno, leggere testi del Duecento o del Trecento senza un dizionario è praticamente impossibile per uno che non è uno studioso dell'epoca. Nonostante la sua crescente diffusione il "Mittelhochdeutsch" rimaneva comunque una lingua di pochi colti con poche influenze sulla lingua parlata dal popolo - anche perché il 95% della popolazione non sapeva ne leggere ne scrivere. Solo molto lentamente si avvicinano il linguaggio del popolo e quello dei colti.

Mittelhochdeutsch – historische Voraussetzungen Dynastie der Staufer: 12. und 13. Jahrhundert Vor allem: Kaiser Friedrich I. 1152-1190 Kaiser Friedrich II. 1212- 1250 Soziale Differenzierung: Stadtbildung, Schulen Weltlich höfische Kultur ← Höfische Gesellschaft Ritterliche Kultur Nach 1252: Verfall (Dekadenz) Höfische Dichtersprache Vergrößerung des deutschen Sprachraums: 11. – 14. Jahrhundert: Ostkolonisation Wichtige Veränderungen im Sprachsystem

Mittelhochdeutsch Epochengrenzen: 1050 – 1350 n.Chr. Binnengliederung Frühmittelhochdeutsch 1050-1170 Klassisches Mittelhochdeutsch 1170-1250 Spätmittelhochdeutsch 1250-1350 Untersuchungsgegenstand: meist das „klassische“ Mhd.: die Zeit um 1200.

Mittelhochdeutsch / Mittelniederdeutsch: Dialekte

Mittelhochdeutsch: Dichter Heinrich von Veldeke (ca. 1150-1200) Gottfried von Straßburg (gest. um 1210) Hartmann von Aue (ca. 1165-ca. 1215) Wolfram von Eschenbach (ca. 1170-nach 1220) Walther von der Vogelweide (ca. 1170-ca. 1230) Anonym: Nibelungenlied (geschr. um 1200)

Una pagina del poema "Canzone dei Nibelungi" (prima metà del '200) Sull'esempio delle chanson de geste francesi, in area germanica viene composta la Canzone dei Nibelunghi, un poema in versi redatto nel Xlll secolo in volgare tedesco da un autore anonimo che riprende e orga­nizza antichi miti e leggende: nell'area nord europea queste narrazioni leggendarie di carattere epico basate su tradizioni popolari vengono det­te saghe. La Canzone dei Nibelunghi ha una grande diffusione popolare, e grazie al ritrovamento di antichi manoscritti la sua fama cresce a partire dal XVlll secolo raggiungendo il suo apice nel Novecento, quando il compo­sitore Richard Wagner si ispira a essa per il suo ciclo di quattro dram­mi musicali intitolato L'anello del Nibelungo. Una pagina del poema "Canzone dei Nibelungi" (prima metà del '200)

Mittelhochdeutsch: Dichtersprache Entlehnungen aus dem Französischen: Abenteuer, Turnier, Lanze, Reim, Flöte, Stiefel, Lampe, Teller, Preis, tanzen, prüfen, falsch, fein = mehr als 150 frz. Lehnwörter aus mhd. Zeit im Nhd. Entlehnung von frz. Wortbildungsmustern. Beispiele: -ieren (mhd. walopieren < afrz. Galoper) kompostieren) -erei (mhd. –erîe)

Mittelhochdeutsch: Sprachwandel Nebensilbenabschwächung: Volle Endsilbenvokale im Ahd. > Schwa-Laut im Mhd.: ahd. in thên tagun > mhd. in den tagen ahd. keisur > mhd. keiser ahd. vvurdi > mhd. wurde ahd. fon demo > mhd. von dem

Mittelhochdeutsch: Sprachwandel Nebensilbenabschwächung: Präfixe: ahd. bi- ga- za- ant- ur- fur mhd. be- ge- ze- ent- er- fer- Endsilben: ahd. herza gebâ hirti namo zungûn mhd. herze gebe hirte name salben zungen

Mittelhochdeutsch: Sprachwandel Apokope: Abfall des unbetonten [e] am Wortende ahd. grôziro > mhd. grœzer ahd. spila (a) > mhd. Spil Synkope: Ausfall des unbetonten [e] im Wortinnern ahd. gibârida > mhd. gebærde (Mehrsilber) ahd. stëlan > mhd. stëln (Zweisilber) ahd. ginâda > mhd.g(e)nâde (Präfixe)

Mittelhochdeutsch: Sprachwandel Primärumlaut: a > e (ahd. gast – gesti) Im Mhd. Sekundärumlaut: Umlautung aller Velarvokale â, o, ô, u, û, ou, uo

Mittelhochdeutsch: Sprachwandel Stimmhafte Verschlusslaute werden im Mhd. im Wort- und Silbenauslaut stimmlos Lautung: [b] , [d] , [g], [v] zu [p], [t] , [k] , [f] Schreibung: <b>, <d>,<g>,<v> zu <p>,<t>,<c>, <f> stoubes - stoup nîdes - nît hiengen - hienc hoves - hof Tritt auch vor stimmlosen Konsonanten ein: neigen - neicte, houbet - houpt

Mittelhochdeutsch: Morphologie Verb: - starke Verben, + schwache Verben 7 Ablautreihen Periphrastische Verbalformen Präteritopräsentia und athematische Verben

Mittelhochdeutsch: Morphologie Substantiv: Reduktion der im Ahd. noch differenzierten Flexionsklassen Adjektiv: starke / schwache Adjektivdeklination Kennzeichnung der adjektivischer Adverbien im Mhd. noch durch ein angehängtes -e (ahd. -o)

Mittelhochdeutsch: Syntax Stellungsmöglichkeiten des finiten Verbs wie im Nhd., besonders Verbzweitstellung im Hauptsatz Im Nebensatz ist Endstellung noch selten: Endstellung: Dâ der herre Sîfrit ob dem brunnen tranc (NL) Nicht-Zweitstellung: Swie wunt er was zem tôde (NL) Zweitstellung: [man giht,] er sî sîn selbes bote (H)

Mittelhochdeutsch: Syntax Satzklammer noch nicht obligatorisch, aber Tendenz zur Regularisierung: Vollständiger Rahmen: der rihter sol jenen ze aht tuon (MR) Verkürzter Rahmen: dem sol der rihter daz gebieten bi des keisers hulden (MR) Ohne Rahmen/ Kontaktstellung: der sun sol sîn verteilet eigens und lehens und varends guotes

Mittelhochdeutsch: Syntax Häufig noch asyndetische Satzverbindungen: Sîn name was erkennelich: er hize der herre Heinrich (H) Allmähliche Ausbildung des Systems koordinierender und subordinierender Konjunktionen

Walther von der Vogelweide Ich saz ûf eime steine und dahte bein mit beine dar ûf saztẹ ich den ellenbogen: ich hetẹ in mîne hant gesmogen 5 daz kinnẹ und ein mîn wange. dô dâhtẹ ich mir vil ange, wie man zer werlte solte leben: deheinen rât kundẹ ich gegeben, wie man drie dinc erwurbe, 10 der keines niht verdurbe. diu zwei sint êrẹ und varnde guot, daz dickẹ ein ander schaden tuot: daz drittẹ ist gotes hulde, der zweier übergulde. 15 die woltẹ ich gernẹ in einen schrîn. jâ leider desn mac niht gesîn daz guot und werltlîch êre und gotes hulde mêre zesamenẹ in ein herze komen. 20 stîgẹ unde wege sint in benomen: untriuwẹ ist in der sâze, gewalt vert ûf der strâze: fridẹ unde reht sint sêre wunt. diu driu enhabent geleites niht, 25 diu zwei enwerden ê gesunt

Nibelungenlied Uns ist in alten mæren / wunders vil geseit von helden lobebæren / von grôzer arebeit, von fröuden, hôchgezîten, / von weinen und von klagen, von küener recken strîten / muget ir nu wunder hoeren sagen.

Geschichte und Gegenwart der deutschen Sprache III Frühneuhochdeutsch 1350-1650

Frühneuhochdeutsch Jacob Grimm (Deutsche Grammatik, 2. Aufl. 1822): „Zwischen meiner darstellung des mittel- und neuhochdeutschen wird eine lücke empfindlich seyn: mannigfaltige übergänge und abstufungen hätten sich aus den schriften des vierzehnten so wie der drei folgenden jahrhunderte sammeln und erläutern laßen; [...] da sich aber keine blühende poesie gründete, konnten niedersetzungen der sprache, wie sie zur aufstellung eigner perioden nöthig sind, auch nicht erfolgen. Die schriftsteller dieser zwischenzeit vergröbern stufenweise die frühere sprachregel und überlassen sich sorglos den einmischungen landschaftlicher gemeiner mundart.

Frühneuhochdeutsch Jacob Grimm (Deutsche Grammatik, 2. Aufl. 1822): 1300-1700: Übergänge und Abstufungen Keine blühende Poesie Schriftsteller: Mundart

Historische Ereignisse und Entwicklungen Territorialisierung des Reiches ← 1356 Goldene Bulle Reformation ← 1517 Thesen Luthers Bauernkrieg (1524-1526) Dreißigjähriger Krieg (1618-1648)

Frühneuhochdeutsch: sprachkulturelle Veränderungen Aufstieg der Städte Ostkolonisation (um 1350 abgeschlossen) Buchdruck Übersetzungen Martin Luthers Universitätsgründungen

Sprachkulturelle Veränderungen Aufschwung der Städte seit dem 13./14.Jh.: Verstädterung → Stadt als “kulturbestimmender Raum” Bürgertum als Kulturträger - um 1200: 250 Städte - um 1300: ca. 1200 Städte - 15. Jh.: ca. 3000 Städte (einige mit über 10.000 Einwohnern) kommunale Verwaltungen und Kanzleien → “pragmatische” Textsorten “Kanzleisprache”, “Geschäftssprache”.

Sprachkulturelle Veränderungen Ostkolonisation: Besiedlung ehemals slawischer Gebiete im Osten → Herausbildung der ostmitteldeutschen Dialekte (Obersächsisch, Schlesisch) Ausgleichsmundarten

Deutsche Ostkolonisation

Sprachkulturelle Veränderungen Buchdruck (Mitte des 15. Jhs.: Erfindung des Buchdrucks durch Johannes Gutenberg): Einfluss der Drucker auf die sprachliche Gestaltung der Drucke → regionale und städtische “Druckersprachen” billige Reproduktion von Büchern und Flugschriften → weite Verbreitung der Texte → sprachlicher Ausgleich → “Verschriftlichung des Lebens”

Sprachkulturelle Veränderungen Universitätsgründungen: Seit dem 14. Jh. Gründung von Universitäten: 1348 Prag, 1365 Wien, 1386 Heidelberg, 1388 Köln, 1392 Erfurt, 1409 Leipzig → Entstehung neuer Kulturzentren (neben den Klöstern und Fürstenhöfen), vom Bürgertum getragen erst ab dem 17. Jh.: Übergang von der lateinischen zur deutschen Wissenschaftssprache

Sprachkulturelle Veränderungen Beispielseite aus der Göttinger Gutenbergbibel von 1454 42-zeilig 2-spaltiger Druck Ca. 2600 Buchstaben pro Seite

Sprachkulturelle Veränderungen: wichtige Druckorte Straßburg 1458/59 Augsburg 1468 Nürnberg 1469/70 Ulm 1473 Basel Köln 1464/65 Lübeck Leipzig 1481

Sprachkulturelle Veränderungen Reformation Luther als “Katalysator” der Herausbildung einer überregionalen Schriftsprache Bibelübersetzungen auf ostmitteldeutscher Basis: - 1522: Neues Testament - 1534: Gesamtbibel (Nachdrucke 1535, 1536, 1538) - 1541: neue, überarbeitete Ausgabe der Bibel - 1545: Bibelausgabe letzter Hand

Sprachsystematische Veränderungen 2. Frühneuhochdeutsche Monophthongierung liebe guote brüeder > liebe gute Brüder - Beginn im 12. Jh. (also in mhd. Zeit) im Mitteldeutschen - lange Zeit Diphthongschreibungen wie <uo> oder <u°> neben neuen Monophthongschreibungen <i, u, ü> - Erhalt der „historischen“ Schreibung <ie> im Neuhochdeutschen - Im Niederdeutschen bleibt germanischer Vokalismus: leeve gode bröder

Sprachsystematische Veränderungen 3. Dehnung kurzer Vokale Dehnung in offener Tonsilbe: lëben > lēben, wonen > wōnen, vride > frīde usw. Analogische Dehnung, wenn es flektierte Formen mit Tondehnung gibt: lēbt (wegen lēben), wōnt (wegen wōnen) sōn ‚Sohn‘ (wegen sōnes) usw. Analogischer Ausgleich: sprach, sprâchen > sprāch, sprāchen Dehnung vor r, l, m, n: dem > dēm, wol > wōl, art > ārt

Sprachsystematische Veränderungen 4. Rundung und Entrundung von Vokalen Rundung von e, ē, i, ī, ie in bestimmten Kontexten: helle > Hölle, swern > schwören, zwelf > zwölf,, vinf > fünf, triegen > betrügen. Weitere Rundungserscheinungen im Alemannischen, Schwäbischen und Ostfränkischen (nur dialektal). Entrundung von ö, oe, ü, iu in bestimmten Lexemen: küssen > Kissen, sprützen > spritzen, nörz > Nerz, stroüfen > streifen, spriuzen > spreizen usw. Nur wenige gerundete Lexeme sind in die dt. Standardsprache eingegangen.

Sprachsystematische Veränderungen Lexik Wortschatzerweiterung durch gesellschaftlich-wirtschaftlichen Fortschritt (Fachwortschätze): Gesellschaft, Kaufhaus, Bug, Mast, Buchhändler, Setzer, Schacht, Zeche usw. Entlehnungen aus dem Italienischen (Bankwesen): Bank, Konto, Kredit, Kapital, Kasse, Risiko, brutto, netto usw. Entlehnungen/Lehnbildungen aus dem Lateinischen: Datum, Kopie, Register, Summe, Autor, Exemplar, Manuskript, Universität, Professor, Text usw. Entlehnungen/Lehnbildungen aus dem Griechischen: Akademie, Bibliothek, Gymnasium, Apotheke, Technik, Pathologie usw.

Sprachsystematische Veränderungen Einfluss der Lutherbibel auf die Lexik: bildhafte Neologismen: Feuereifer, friedfertig, Herzenslust, Lästermaul, Machtwort, Morgenland, Sündenbock Schlagwörter der Reformation: Evangelium, Glaube, Gnade, Christenmensch Verbreitung von Modalwörtern/Abtönungspartikeln: ja, doch, denn, nun, nur, allein, schon überregionaler Ausgleich in der Lexik: Lippe/Lefze > Lippe, Peitsche/Geißel > Peitsche, Ziege/Geiß > Ziege, Ufer/Gestad > Ufer

Geschichte und Gegenwart der deutschen Sprache IV Neuhochdeutsch 1650-1945

Neuhochdeutsch: Periodisierungsvorschläge

17. Jahrhundert

18. Jahrhundert Aufstieg der deutschen Sprache zur Sprache der Literatur und Philosophie (vgl. Blackall, Eric A. (1966): Die Entwicklung des Deutschen zur Literatursprache 1700-1775. Stuttgart.)

19. Jahrhundert Weitere Differenzierung der Kommunikationsbereiche Industrialisierung Dialekte → Umgangssprachen

19. Jahrhundert Demokratisierung und Aufstieg der Presse → "Zeitungsdeutsch" Reichsgründung 1871 → Nationalismus Purismus "Allgemeiner Deutscher Sprachvereins" 1885 Starker Ausbau der Fachsprachen

20. Jahrhundert Weitere Differenzierung der kommunikativen Bezugsbereiche Ausbau der Fachsprachen Kein Tod der Dialekte / Regionalsprachen 1945-1989: geteiltes Deutschland, partiell geteilte Sprache Deutsch als plurizentrische Sprache Verwendung für politische Propaganda → Ideologische Aufladung von Begriffen

Normierung der Orthographie Forderungen nach einer einheitlichen Orthographie schon seit dem 16. Jhd. Vereinzelte Normierungsansätze im 17. Jhd. Grundproblem: phonologisches vs. morphologisches Prinzip Etappen: - Mitte 19. Jhd.: Lösungsvorschläge von Schulen, Städten und einzelnen Ländern - I. Orthographische Konferenz 1876 - II. Orthographische Konferenz 1901 - Seit 1902 ca. jährlich Neuregelungsvorschläge - Weiterer Verlauf seit 1945

Normierung der Orthographie 1954 „Stuttgarter Empfehlungen“ 1958 „Wiesbadener Empfehlungen“ 1978 „Regelwerk für die gemäßigte Kleinschreibung“ 1986 „1. Wiener Gespräche zu Fragen der Rechtschreibreform“ 1990 „2. Internationale Konferenz in Wien“ 1994 „3. Wiener Gespräche“ Juli 1996 „Zwischenstaatliche Erklärung über die Neuregelung der deutschen Rechtschreibung“ Stichtag für die Einführung der neuen Regeln: 1.8.1998, Neufassung der Reform 2004

Normierung der Orthoepie Bis 1900 „vorbildliche Aussprache“, keine Normierung. Normierungsversuch Theodor Siebs: „Deutsch Bühnensprache“ (1898) Später „Hochsprache“ im Titel z.B. 13. Aufl. 1922 „Deutsche Bühnensprache – Hochsprache“ Problematik der Bezeichnung „Hochdeutsch“ 1. „Hochdeutsch“ - „hochdeutsche Dialekte“ 2. „besseres Deutsch“ vs. „normgerechte Aussprache“ 3. „Hochdeutsch“ als theoretisches Konstrukt. Standardlautung statt „Hochdeutsch“/ „Hochsprache“ Regionalsprachliche Aussprachestandards vgl. z.B. W. König (1989): Atlas zur Auspprache des Schriftdeutschen in der Bundesrepublik Deutschland. Ismaning. Einfluss der Massenmedien

Geschichte der deutschen Sprache V Gegenwartsdeutsch 1945-heute

Sprachsystematische Veränderungen

Entlehnungen: 18.-20. Jh.

Entlehnungen: 18. Jh.

Entlehnungen: 20. Jh. Direkte Übernahmen: Computer, Ketchup, Big brother is watching you Ersetzungen: erste Dame, Wolkenkratzer Hybridbildungen / Teilersetzungen: Campingplatz, Homecomputer Bedeutungsveränderung: realisieren, feuern, Administration Ausspracheveränderung: Appartment Pseudo-Anglizismen: Handy, Dressman, Oldtimer Internationalismen: Globalisierung, urban

Pseudo-Anglizismen Beamer, Videobeamer n. (eigentliche Bedeutung von beamer: n."cricket ball bowled at head height") Videoprojektor, Datenprojektor, Digitalprojektor; video projector, data projector. "Zu Clubmusik dreht sich der Beamer im Kreis und projiziert Bewegungsstudien." Der Spiegel Online. (Laut Wortschatz-Lexikon, 18. Jun. 2004) "Eine schnelle Zackenlinie aus dem Beamer huscht über die Wand des OP-Saals." Die Zeit, 2003. (Laut Wortschatz-Lexikon, 18. Jun. 2004)

Pseudo-Anglizismen Bodybag, Body-Bag n. (eigentliche Bedeutung von body bag: n."Leichensack") eine Tasche, die an einem breiten Träger quer über dem Oberkörper getragen wird; a bag that is carried on one strap across the body. Dieser Eintrag durch Christiane Leißner vorgeschlagen. "Ob Bodybag, Backpack, Handbag, Brustbeutel, Rucksack, Baguette- oder Croissant-Tasche." Berliner Zeitung, 2000. (Laut Wortschatz-Lexikon, 11. Jun. 2004) "Die passenden Accessoires wie Bodybags, Pelzmützen und Hiphophüte bietet Coration gleich dazu an." Tagesspiegel, 1999. (Laut Wortschatz-Lexikon, 26. Mai 2003) "Jana warf den Body-Bag auf den Sitz der S-Bahn." Welt, 1999. (Laut Wortschatz-Lexikon, 26. Mai 2003) "So sollen vielfältige Accessoires wie Bodybags und Uhren hergestellt und vertrieben werden." OTS-Newsticker. (Laut Wortschatz-Lexikon, 26. Mai 2003)

Pseudo-Anglizismen checken v.t. (eigentliche Bedeutung von to check: v.t."kontrollieren, u.a.") umgangssprachlich: begreifen; slang: understand, grasp, get (it). Dieser Eintrag durch Armin Ortmann vorgeschlagen. "Manche Leute kennen das auch schon und fragen nach, andere checken es zuerst gar nicht, dass ich da mit dem Gameboy gerade Sound mache." Sueddeutsche Online. (Laut Wortschatz-Lexikon, 27. Okt. 2003) "Zlatko: Der Ausdruck ist so komisch, dass ich das nicht checke." Die Zeit, 2000. (Laut Wortschatz-Lexikon, 27. Okt. 2003)

Pseudo-Anglizismen Handy, Händy, Händi n. (eigentliche Bedeutung von handy: adj. "praktisch, handlich") Es ist nicht ganz klar woher Handy stammt. Manche sagen es stammt vom eher seltenen englischen Wort handie-talkie ("Funksprechgerät", nicht dasselbe wie ein cell phone). In diesem Fall wäre Handy kein Scheinanglizismus, sondern ein echter Anglizismus. Der Rechtschreib-Duden von 2000 aber sagt "anglisierend". Mobiltelefon; mobile phone, cellular phone, cell phone. "Die Akkus der Handys der Eingeschlossenen gingen am Dienstagabend zu Ende." Welt, 1999. (Laut Wortschatz-Lexikon, 6. Jun. 2003)

Pseudo-Anglizismen Oldtimer n. (eigentliche Bedeutung: "alter, in einer bestimmten Eigenschaft erfahrener Mensch") altes ehrwürdiges Fahrzeug (besonders Auto, aber auch Flugzeug, Schiff, Eisenbahn): old or classic vehicle (especially auto but also airplane, ship, railroad engine). "Veranstalter des Spektakels ist die Oldtimer-Motorsportgemeinschaft Nußdorf (www.omg.jet.at)." gs, "Bergprüfung für Oldtimer in Nußdorf", Oberösterreichische Nachrichten (Lokalteil Salzkammergut), 22. Mai 2002, S. 29.

Sprachpurismus Philipp von Zesen (1619–1689): „Abstand“ (für „Distanz“), „Bücherei“ (für „Liberey“), Augenblick (für „Moment“), Leidenschaft (für „Passion“), „Entwurf“ (für „Projekt“). Christian Wolff (1679–1754): Eindeutschung lateinischer Fachbegriffe→ Aufschwung der deutschen Philosophie im 18. Jahrhundert z.B. „Grundlage“ für lat. fundamentum). Joachim Heinrich Campe (1746–1818): „Altertum“, „Erdgeschoss“ oder „tatsächlich“ zurück. Der Germanist Hermann von Pfister-Schwaighusen (1836–1916) schlug 1875 die Verwendung des Begriffs „völkisch“ anstelle von „national“ vor.

Sprachpurismus 1885 Allgemeiner Deutscher Sprachverein Der Generalpostdirektor Heinrich von Stephan: Verdeutschungen für die Fachwörter der Sprache der Post: z.B. postlagernd für poste restante Anschrift für Adresse. frankieren / freimachen Telefon / Fernsprecher

Sprachpurismus / Anglizismen-Kritik Verein Deutsche Sprache ca. 30.000 Mitglieder Debatte über Anglizimen „Denglisch“ / „Engleutsch“ / „Neuanglodeutsch“ Forderung nach Aktionen des Gesetzgebers (Deutsch ins Grundgesetz)